mercoledì 29 aprile 2009

I PORCI SCOMODI

Ecco la nuova epidemia e conseguente psicosi, dopo le mucche pazze e i polli influenzati, ora i maiali con la febbre.
Eppure i miei nonni mi raccontano che una volta a dicembre si ammazzava il maiale ed era una festa per tutto il vicinato. Lo macellavano nella piazzetta davati casa e come tutti ben sanno non se ne buttava via niente.
Ora con tutte queste norme e normative europee, regionali ecc. non è più possibile macellare il maiale a casa o in cortile o nella piazzetta, non sarebbe igienico e ci sarebbero rischi per la salute pubblica; invece è perfettamente legale allevare i maiali in allevamenti sovraffollati dove per poter sopravvivere a quelle condizioni - che sono troppo persino per un porco! - necessitano di iniezioni di antibiotici.
Poi vengono fuori le epidemie e stiamo qua a chiederci il perché.

E non è necessario diventare vegetariani, neppure farsi musulmani ed evitare così ogni contatto con l'empio porco.
Se pretendere l'uso del buon senso da parte dei nostri cari imprenditori è forse chiedere un po' troppo, bisognerebbe però iniziare a pretendere che i nostri governi ci tutelino da questi criminali.
Ma che vado dicendo io, povero ingenuo! Non è forse vero che governo e imprenditoria se ne vanno bellamente a braccetto insieme? E quale migliore esempio del nostro povero paese?

In "Porcile" di Pasolini, il figlio dell'indistriale che va a braccetto col potere sviluppa una passione insana per l'oggetto degli affari paterni, i maiali appunto, e nel finale ne viene divorato. Bella metafora del nostro destino futuro se non rinunciamo alla nostra passione insana per il consumismo sfrenato che hanno inventato i nostri padri ingordi.

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